E’ STATA PRESENTATA A MONTEFALCO L’ANTEPRIMA
DELL’ANNATA 2019 DEL MONTEFALCO SAGRANTINO DOCG
CON UNA VALUTAZIONE A 5 STELLE e 95 / 100 CENTESIMI.
La DOC Montefalco e la DOC Montefalco Sagrantino sono state riconosciute nel 1979, nel 1992 è stata riconosciuta la DOCG Montefalco Sagrantino.
SONO 74 LE CANTINE TOTALI, DI CUI 60 SOCIE DEL CONSORZIO TUTELA VINI MONTEFALCO, CHE NELL’ANNO 2022 HANNO EFFETTUATO PRODUZIONE DEI VINI DOC SPOLETO, DOC MONTEFALCO E DOCG MONTEFALCO SAGRANTINO.
L’annata 2019 ha permesso una vendemmia ottimale (iniziata leggermente in ritardo per Sagrantino e Trebbiano Spoletino), protrattasi fino alla fine di Ottobre, che ha fatto giungere in cantina uve perfette sotto ogni punto di vista e di altissimo livello qualitativo. In particolare le varietà tardive, come il Sagrantino e il Trebbiano Spoletino, hanno giovato delle piogge di inizio Settembre e del periodo asciutto della raccolta.
E’ stata quindi un’annata di altissima qualità: “I Vini sono già molto equilibrati e fini, capaci di unire struttura, freschezza e dinamismo. Il quadro aromatico generale dei vini è elegante, ricco di dettagli e sfumature. L’ottima acidità fa immaginare un futuro luminoso per questi vini dal lunghissimo invecchiamento.”
La nuova denominazione dell’evento, “A MONTEFALCO”, racchiude il senso di quello che oggi questo territorio vuole raccontare. Non è più solo Sagrantino e non è più solo un’Anteprima.
“A MONTEFALCO”, dunque, rappresenta la prima edizione di un nuovo contenitore che si presenta ricchissimo di novità: degustare le nuove annate e le annate in commercio di Montefalco Bianco DOC, Montefalco Grechetto DOC, Spoleto Trebbiano Spoletino DOC, Spoleto Trebbiano Spoletino Superiore DOC, Spoleto Trebbiano Spoletino Passito DOC, Montefalco Rosso DOC, Montefalco Rosso Riserva DOC, Montefalco Sagrantino DOCG e Montefalco Sagrantino Passito DOCG all’interno di un format che è rinnovato e che vuole essere sempre più aderente alle esigenze di un settore.
Al centro, perciò, c’è MONTEFALCO che non è solo territorio di vino, ma è TERRA PER IL VINO, vocata alla produzione di vini di qualità che suggeriscono emozioni e restituiscono in un sorso il valore della storia, la bellezza della vita in questi luoghi unici.
NON SOLO SAGRANTINO. Le dolci colline intorno a Montefalco, Bevagna, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria e Gualdo Cattaneo hanno dimostrato da sempre una straordinaria confidenza con la vigna e il vino, su più fronti e grazie al contributo di numerose varietà autoctone. La tradizione è poliedrica: accanto all’uva simbolo della zona ce ne sono altre di eccezionale valore come Trebbiano Spoletino e Grechetto, tra quelle bianche, e Sangiovese, tra quelle a bacca nera.
Montefalco, insieme ai comuni delle denominazioni che portano questo nome e a Spoleto, è da sempre una grande “terra per il vino”, come testimoniano i numerosissimi documenti storici che raccontano le sue colline vocate alla viticoltura.
Il SAGRANTINO UN SIMBOLO DI MONTEFALCO. Pochi vini, in Umbria, riescono a rappresentare il concetto di terroir come il Montefalco Sagrantino; Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) che può essere prodotta esclusivamente nel territorio collinare di Montefalco e in parte nei comuni di Bevagna, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria e Gualdo Cattaneo. Il vitigno Sagrantino dimora qui da tempo immemore, tanto che era già coltivato dai primi frati francescani. È dunque una varietà autoctona della zona.
Il nome deriva da una storia antica e affascinante, recentemente riportata alla luce. Il 13 Febbraio del 1240, in uno sconosciuto castello dell’Umbria detto Coccorone (letteralmente: cima del colle), alcuni dei falchi “sagri”, i preferiti dell’Imperatore Federico II, si ammalarono gravemente. Non essendoci medicine utili, i falchi sembravano destinati alla morte quando l’Imperatore chiese al fidato Teodoro di Antiochia, suo fidato medico di corte, una soluzione. Questi rispose che solo un infuso fatto con zucchero, alcool e petali di violetta (il così detto Violaceum) poteva aiutarli ma che non c’era tempo sufficiente per prepararlo. Dopo aver riflettuto, si decise di mettere dei petali di violetta nel vino locale, particolarmente dolce, e farlo bere ai rapaci. La mossa risultò azzeccata e i falchi sagri guarirono. È per questo motivo che il vino più tipico di Montefalco prende il nome di Sagrantino, cioè del falco sagro! Non solo, il lieto evento fece addirittura cambiare nome alla città che da allora si chiama Montefalco, cioè “il monte del falco”.
Nel 1451 il noto pittore fiorentino Benozzo Gozzoli, chiamato dai francescani ad affrescare l’abside della loro chiesa, alludeva forse al Sagrantino dipingendo la bottiglia di vino rosso sulla mensa del cavaliere da Celano, negli affreschi dedicati alla vita di San Francesco.
Numerose le iniziative in Cantina per giornalisti e operatori di settore:
ADANTI AZIENDA AGRICOLA
MEVANTE AZIENDA AGRICOLA
ANTONELLI
ARNALDO CAPRAI
BENEDETTI & GRIGI
BOCALE
BRIZIARELLI
COCCO ILARIA
COLLE CIOCCO
COLLE MORA
COLLE UNCINANO
CONTI FABIO
DI FILIPPO
DIONIGI
FATTORIA COLSANTO
FONGOLI
GORETTI- FATTORIA LE MURA SARACENE
LA FONTE AZIENDA AGRICOLA
CANTINA LA VENERANDA
LE CIMATE
LE THADEE
LUCA DI TOMASO
LUNGAROTTI
MONTIONI
MORETTI OMERO
NINNI
CANTINA FRATELLI PARDI
AZIENDA AGRICOLA PERTICAIA
ROMANELLI
SCACCIADIAVOLI
TABARRINI
TENUTA ALZATURA
TENUTA BELLAFONTE
TENUTA CASTELBUONO – TENUTE LUNELLI
TENUTA DI SARAGANO
TENUTE BALDO
TERRE DELLA CUSTODIA
TERRE DE’ TRINCI
TERRE DI SAN FELICE
VALDANGIUS